Giovanni Sartini Segretario Generale CGIL Ticino Olona:
Caro Valter Cassani, appena saputo della tua decisione di rimetterti in gioco per un ulteriore mandato da Sindaco di Canegrate, ho preso subito carta e penna (come si usava dire una volta) per scriverti questo breve messaggio.
Io te lo posso testimoniare assieme ai lavoratori della Framag da come hai gestito la delicata vertenza, adoperandoti in prima persona per sollecitare le Istituzioni e lavorando assieme alle parti sociali alla ricerca di sbocchi positivi e attivando un fondo di solidarietà colpiti dalla crisi.
Come possono testimoniare la tua presenza e il tuo messaggio dal palco della manifestazione indetta dalla CGIL il 6 settembre a Legnano a sostegno di diritti dei lavoratori e dei pensionati.
I cittadini, lavoratori e pensionati di Canegrate sapranno riconoscerti questo impegno che ancora una volta metti a disposizione dell'intera comunità.
Beppe Viganò - Segretario Generale Fim Cisl
Legnano / Magenta:
Legnano / Magenta:
Se dovessi definire con un
aggettivo Valter Cassani userei coraggioso.
Ci vuole coraggio e una sorta
di ardimento, che normalmente dimora nell’animo di persone più giovani e
talvolta sconsiderate, per rimettersi in gioco con la stessa entusiasta creatività dopo tanti anni.
Assodato che non lo fa per
ambizione personale né per tornaconto, risulta manifesto che ciò che lo muove
siano la passione e il coraggio.
Sindaci, chi fa il mio
mestiere, ne incontra tanti; quasi sempre per affrontare situazioni poco gradevoli
sia politicamente che dal punto di vista dell’immagine.
Fabbriche in crisi, chiusure,
fallimenti e con essi l’immancabile corollario di pena, dolore, sofferenza,
amarezza e poi rabbia accompagnata da
invidie e cattiverie.
Troppo spesso ci si trova
circondati da chi pontifica col classico “so io che si deve (o doveva) fare!” e
quasi sempre si trova chi soffia sul fuoco di questo braciere per sfruttare la
disperazione a scopi elettorali.
Per questo scoprire che un
sindaco si tuffa coraggiosamente dentro
la vicenda del fallimento della più grossa fabbrica del comune (di 13000
abitanti) lavorando, studiando carte, incontrando tutti ma proprio tutti, dal
sindacato agli imprenditori, dal curatore fallimentare ai giudici, dai politici
regionali e provinciali, spesso assai navigati e spesso strumentalmente
interessati, con encomiabile assiduità, fa piacere.
Vedere Cassani che argomenta
con serenità con gente licenziata e scoprire che si può parlare con cittadini,
che nel seggio diventano elettori, senza raccontare bugie e senza fare a tutti
i costi il “capopolo” demagogo a fini elettorali, apre il cuore.
Chi guida la mia comunità deve
essere migliore di me; qui si è centrato l’obbiettivo.
Buon lavoro.
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